I termini utili per individuare la miglior scarpa da lavoro

Le scarpe antinfortunistiche sono molto importanti nella prevenzione degli incidenti sul lavoro, ed è necessario sceglierle con attenzione in modo da individuare il miglior modello adatto alle proprie esigenze. Per questo motivo è necessario conoscere bene i principali elementi che compongono una scarpa, e le loro caratteristiche.

La tomaia è la parte di scarpa che avvolge la parte superiore e laterale del piede; la sua funzione principale è quella della traspirazione, ma può anche essere rinforzata in modo da proteggere il piede, ad esempio dai danni da taglio. Può essere realizzata in diversi materiali, anche se i più diffusi sono la pelle ed i materiali sintetici. In particolare può essere realizzata in pelle fiore, che ha la caratteristica di essere idrorepellente, in pelle crosta verniciata o scamosciata. Quest’ultima è in genere utilizzata per le scarpe da lavoro estive, perché è molto traspirante ma non idrorepellente. I materiali sintetici, come la microfibra, vengono generalmente utilizzati solamente per degli inserti. Bisogna inoltre ricordare che, anche se alcuni tipi di tomaie sono idrorepellenti, soltanto le scarpe in gomma sono completamente impermeabili.

La suola, detta anche battistrada, è la parte di scarpa che è normalmente a contatto con il pavimento. Generalmente viene realizzata in gomma o poliuretano; le suole in gomma hanno una buona resistenza meccanica, ma per ottenere delle resistenze particolari come quella all’elettricità la gomma deve essere mescolata con altri materiali che spesso la rendono meno flessibile. Il poliuretano è invece molto leggero e flessibile, ed è già dotato di proprietà antiscivolo e antistatiche. È inoltre possibile realizzare suole in poliuretano bidensità, in cui il lato rivolto alla strada è più compatto mentre quello superiore è più morbido e flessibile. Il suo principale svantaggio è però la scarsa resistenza al calore.

La soletta è invece la parte interna della scarpa, su cui si appoggia il piede. Può essere realizzata in vari materiali, sia naturali che sintetici; per le scarpe da lavoro, però, generalmente è realizzata in materiali sintetici traspiranti e ad asciugatura rapida, come ad esempio l’Air Mesh. Nelle scarpe da lavoro, la soletta è pensata come complemento di tutte le altre proprietà della scarpa: per questo motivo, non è mai opportuno sostituirla o anche solo aggiungere un’altra soletta, in quanto potrebbe compromettere le altre qualità della scarpa.

La membrana che viene inserita tra la suola e la soletta si chiama lamina: nelle scarpe da lavoro, essa è in genere realizzata in materiale composito o in acciaio. Le scarpe antinfortunistiche di categoria P sono dotate di lamina antiperforazione, che assicura un’elevata resistenza nel caso in cui si calpestino oggetti appuntiti.

Il puntale, che nelle scarpe da lavoro è solitamente rinforzato, è la parte che protegge e ricopre le dita del piede. In genere i puntali sono realizzati, in acciaio, kevlar, alluminio e materiale composito. Secondo le normative europee, i puntali devono essere resistenti alla caduta di oggetti e alla compressione; tutti i tipi di puntale, indipendentemente dal materiale, rientrano nella normativa. La differenza sta principalmente nella leggerezza e nella flessibilità, anche se alcuni tipi di puntale sono pensati per essere utilizzati in determinate condizioni. Ad esempio, i puntali metallici non possono essere utilizzati nelle scarpe per elettricisti.

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